Perché conviene affittare la tua casa con il contratto di locazione turistica
Hai una casa al mare o in montagna che non occupi tutto l’anno? Lasciarla sfitta significa sobbarcarsi una serie di spese, come tasse, condominio, bollette, interventi di manutenzione. Dunque anziché lasciare vuoto il tuo immobile puoi trarne un guadagno affittandolo per brevi periodi a scopo turistico. È quanto previsto dal contratto di locazione turistica.
Cos’è il contratto di locazione turistica?
Il contratto di locazione turistica nasce per rispondere alle esigenze di chi cerca casa per un breve periodo. Rientra nelle locazioni definite “pure”, perché interessa solo il godimento del bene senza considerare la fornitura di servizi complementari o accessori. I riferimenti normativi sono gli art. 1571 e seguenti del Codice Civile, che hanno introdotto diversi adempimenti a carico sia degli agenti immobiliari sia degli affittuari. La modifica del Codice Turismo è, invece, intervenuta sui contratti di locazione a finalità turistiche inferiori a 30 giorni stipulati tra i privati.
Quali sono le modalità contrattuali?
Il contratto di locazione turistica può essere distinto a seconda della durata della locazione in:
- Contratto per casa vacanze: quando la locazione turistica è lunga ed è necessario inserire clausole sulla durata, sul canone e sulle modalità di pagamento.
- Contratto per locazione turistica breve: quando la locazione interessa brevi periodi. Anche in questo caso si devono inserire clausole sulle modalità di recesso, sulle spese accessorie, sull’eventuale utilizzo di spazi accessori.
- Contratto weekend: in caso di locazioni brevissime, in cui si prevede solo una stima forfettaria dei consumi delle utenze.
È bene specificare che non esistono termini minimi di durata e che non è necessario fare una disdetta.
Come redigere il contratto?
Il contratto di locazione turistica prevede la stesura in forma scritta: se ha una durata inferiore ai 30 giorni non è obbligatoria la registrazione. Se Invece la locazione supera i 30 giorni il contratto deve essere necessariamente registrato dopo essere stato firmato da entrambe le parti. Affinché sia valido deve contenere i seguenti dati:
- Dati dell’immobile, come da registrazione catastale.
- Importo del canone e modalità di pagamento.
Eventuale caparra depositata. - Durata.
- Cedolare secca, ossia la possibilità di aderire a un regime fiscale agevolato alternativo all’IRPEF, che prevede l’applicazione di un’aliquota fissa al 21% al reddito dell’affitto.
- Eventuali clausole, come per esempio: il divieto di ospitare altre persone, di tenere animali, ecc.
A chi rivolgerti per affittare la tua casa per brevi periodi
Se la locazione è inferiore ai 30 giorni, bisogna considerare anche la tassa di soggiorno, che varia da comune a comune, questo perché, di norma, la tassa di soggiorno si paga fino al settimo giorno. La riscossione spetta al locatore e deve:
- Essere effettuata all’arrivo del turista.
- Essere rilasciata una ricevuta che attesti l’importo ricevuto in cui siano riportati la durata del soggiorno e il numero di partecipanti.
Il contratto di locazione turistica rappresenta un’ottima opportunità per mettere a rendita la tua casa sfruttando l’enorme domanda di affitti brevi. Come avrai capito sono però tanti gli aspetti da considerare per essere in regola.
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